20TH CENTURY BOYS SI ISPIRA AL MIO “ZONA X”?

Alcuni bambini, fantasticando, scarabocchiano lo scenario di una futura conquista del mondo, la quale dovrebbe svolgersi come in un manga con tanto di robottone gigante. Uno di loro, da adulto, metterà davvero in atto il piano, diventando dittatore.
È la trama di 20th Century Boys, il famoso manga realizzato dal 1999 al 2006 da Naoki Urasawa, una trama forse vagamente ripresa dall’idea che avevo sviluppato in una storia di “Zona X”.

I bambini di 20th Century Boys fanno progetti nella loro base segreta
Nell’introduzone del volume “Gli eroi di Troia” pubblicato dall’Anafi, una mia storia inedita di Martin Mystère, ho spiegato come suggerii ad Alfredo Castelli di proporre a Sergio Bonelli una collana di albi di 96 pagine contenenti ciascuno tre storie dedicate al fantamistero (autoconclusive e senza personaggio fisso). Il target sarebbe dovuto essere quello consueto dei ragazzini, e anche la testata adeguatamente naif: “Storie Fantastiche”, in omaggio alle vecchie pulp come “Amazing Stories”.
Castelli fece dei cambiamenti “impercettibili” alla mia idea iniziale: 2 storie di 96 pagine in albi di 192 pagine, target più maturo rispetto a quello tipico (a quei tempi) della Bonelli e per il nome della testata scelse “Zona X”.
Su “Zona X”, nel 1988, ho voluto rendere omaggio al grande Godzilla con una storia che verrà pubblicata nel numero 2, uscito nel 1992. Questo episodio, disegnato dal bravo Gino Vercelli, è ambientato in un vicino futuro.
Due giovani americani stanno facendo un giro in motoscafo nelle acque della Micronesia.
I due raccontano che negli anni precedenti c’è stata una grave crisi economica; mentre alla fine degli anni ottanta, quando ho scritto l’episodio, il Giappone era all’apice della potenza (dato che non doveva ancora fronteggiare la concorrenza cinese).
In questo futuro, i giapponesi diventarono il capro espiatorio della crisi mondiale. Come altre volte nella loro storia, reagiscono isolandosi dal resto del mondo.
Nell’episodio, scritto in stile brillante, c’è un continuo togliere il reggiseno alla ragazza.
A causa della tempesta, il motoscafo finisce su una spiaggia sconosciuta.
Scena con le tette e poi il mistero si infittisce.
Sono naufragati in Giappone, ovviamente.
I gerarchi del governo dittatoriale hanno i nomi degli autori dei manga: quando ho scritto la storia erano sconosciuti da noi, dato che i fumetti giapponesi erano ancora inediti.
Un curioso sacerdote aiuta i due giovani americani a fuggire dagli uomini del governo.
Torniamo al despota, che è una specie di Ming con la depravata figlia Aura.
Cosa c’entra Godzilla in tutto questo?
Be’, adesso lo saprete.
Alla fine i due ragazzi vengono catturati.
Il tiranno, in origine, era un autore di fumetti che aveva realizzato una storia sulla conquista dell’America da parte dei giapponesi.
Adesso intenderebbe metterla in pratica tale e quale.
Come dicevo, Naoki Urasawa potrebbe avere ripreso questa idea in “20th Century Boys”.
Forse qualche giornale giapponese ha riassunto in breve la mia storia per mostrare come noi scemotti europei vediamo il loro Paese, e Urosawa, leggendo l’articolo, ha trovato l’idea interessante e l’ha sviluppata a suo modo senza avere neanche visto il mio fumetto.
Ovviamente è solo una vaga ipotesi, ma non ci sarebbe nulla di strano (e poi, per il resto, le due storie sono completamente diverse).
Come finisce “Operazione Godzilla” non ve lo dico: procuratevi il numero 2 di “Zona X”.
Che dire… Mi è caduto il mito, accidenti ????
Naturalmente stai scherzando. Stiamo parlando di un grande autore del fumetto.
Sono capitato qui per caso leggendo altri articoli sulla Bonelli. Anni fa lessi 20th Century Boys e non posso che dire che è totalmente diverso dalla storia da te scritta. Mi sembra molto inverosimile che l’autore abbia preso ispirazione dalla tua, il concetto di fondo è totalmente diverso.
Che è completamente diverso sono capace di vederlo pure io, grazie tante.