PICCOLO ZEUS, UN FUMETTO DA RISCOPRIRE

PICCOLO ZEUS, UN FUMETTO DA RISCOPRIRE

Piccolo Zeus è un personaggio dei fumetti creato dallo scrittore e sceneggiatore Sergio Crivellaro, anche autore, nel 1965, dei testi del lungometraggio animato di Bruno Bozzetto “West and Soda”.
Piccolo Zeus ha vissuto le sue avventure, che univano mitologia con generi diversi, nel Corriere dei Piccoli a partire dal n. 26 del 29 giugno 1978.

Il nuovo personaggio viene annunciato nel numero precedente del Corrierino: in due pagine il Grande Giullare, un personaggio con la mascherina e i baffi, fruga nel Libro delle Stelle, un volume con le gesta degli eroi, da dove è fuggito Piccolo Zeus, un ragazzo che è andato a vivere da solo in una casetta. In caso di necessità Piccolo Zeus si trasforma in un supereroe in grado di volare e scagliare fulmini, oltre a essere dotato di una notevole forza fisica.
Durante le sue prime apparizioni il Grande Giullare commenta, all’inizio e al termine degli episodi, quello che succede al protagonista rivolgendo al lettore la domanda-tormentone: “Ma chi è Piccolo Zeus?”.

Il suo primo avversario è Titano, il quale, intrappolato nell’asteroide-prigione di Tartaro, riesce a evadere grazie allo scontro con un planetoide. Una volta libero, Titano, per rifarsi del tempo trascorso in prigione, decide di fare i propri comodi sulla Terra saccheggiando, devastando e facendo il prepotente, sicuro della propria forza erculea.
Piccolo Zeus non esita ad affrontare il bullo e ne nasce una solenne scazzottata, durante la quale i due finiscono con il demolire mezza città.

Qui si può notare l’ironia che aleggia in tutte le storie di Piccolo Zeus, dato che i due vengono “sgridati” da un generale dell’esercito e costretti a riparare i danni causati, armandosi di cazzuola per ricostruire i palazzi danneggiati o distrutti. Titano se la svigna subito, lasciando l’onesto Piccolo Zeus a terminare il lavoro da solo.

Intanto Briareo, guardiano dell’asteroide-prigione Tartaro, cerca di recuperare il fuggitivo Titano. Il gigante della mitologia classica è rappresentato nel fumetto come un forzuto dalla pelle verde, i capelli arancioni e le corna, armato di una possente sciabola. Briareo si scontra con Titano e Piccolo Zeus, facendoli alleare. Alla fine i due fanno la pace con Briareo.

Nel n. 30 del 27 luglio 1978 arriva il primo nemico dei due nuovi amici: il Leone di Nemea. Nella mitologia, si tratta di un leone invulnerabile mandato a uccidere Ercole, mentre nel fumetto è un cattivone che usa le armi piuttosto che la forza per minacciare il mondo.

Il Leone, fuggito anche lui dal Libro delle Stelle, come racconta il Giullare all’inizio della storia, vuole distruggere la Terra che lo irrita perché troppo bella. Piccolo Zeus, che ospita in casa Titano anche per tenerlo d’occhio, vorrebbe cercare di fermarlo e chiede aiuto al coinquilino, ma lui preferisce egoisticamente farsi i fatti propri. Nemea, temendo di essere sconfitto da Piccolo Zeus, lo minaccia con una bomba “molto” atomica.

Per fortuna, Titano, stufo di guardare una tv in cui parlano solo del Leone di Nemea e di quello che combina, interviene a dare una mano salvando la Terra.
Nonostante i due personaggi abbiano un carattere opposto, rimangono grandi amici e si aiutano per tirarsi fuori dai guai a vicenda. Titano, anche se brontola spesso e volentieri, alla fine aiuta sempre (spesso perché conviene pure a lui). L’amicizia si rafforza nelle tre storie successive, divise, come le precedenti, in due parti. Nella prima, uno scienziato pazzo rapisce Titano per fare loschi esperimenti e Piccolo Zeus non esita un istante a correre in aiuto dell’amico.

Nella seconda, torna il Leone di Nemea armato di una “terribile” pistola del “chicchirichì supersonico”. Attacca Briareo per liberare… Titano dal Tartaro! Questo perché Nemea non lo ha riconosciuto quando avevano combattuto nell’avventura precedente e pensa sia ancora prigioniero.
In questa storia Titano risveglia il proprio egoismo rifiutando di aiutare Piccolo Zeus contro il Leone, ma quando lo scontro nello spazio sta per far precipitare il Tartaro sulla Terra è costretto a intervenire per salvare i propri beni.

Titano mostra ampiamente il proprio lato generoso e l’amicizia sincera per il compagno di casa nell’ultima avventura di questo primo blocco di storie, quando affronta il fortissimo Centauro, custode della Coppa che contiene l’antidoto in grado salvare Piccolo Zeus, colpito a tradimento da una freccia avvelenata mentre si preparava per sostenere gli esami di scuola. Il vile attentatore è sempre lui: il malvagio Leone di Nemea.

Titano lascia Piccolo Zeus alle cure di Briareo e poi va a pescare il Leone di Nemea per distrarre l’avversario con un altro bersaglio. Riesce così a sottrarre la Coppa e porta l’antidoto a Piccolo Zeus, che si rialza più vispo che mai.
Dopo una pausa di diversi numeri, le storie riprendono con l’inizio della seconda saga dal titolo “La Grande Avventura”. Arrivano nuovi personaggi come Zeusina, la sorellina di Piccolo Zeus, papà Zeus e il fratellastro Ares, il dio della guerra.
La grande saga inizia nel Corriere dei Piccoli n. 46 del 16 novembre 1978 e termina nel n. 44 del 31 ottobre 1979.
Papà Zeus scatena Ares per distruggere la Terra, di cui è stanco e annoiato, andando in conflitto con il figlio.
Ares, il dio della guerra, esegue volentieri gli ordini del padre perché è geloso del rapporto tra Zeus e Piccolo Zeus.

La storia, divisa in capitoli, inizia dalla fine. Troviamo Piccolo Zeus e Titano sui ruderi di un’antica cattedrale vagante nello spazio, dove attendono l’ultima battaglia. I due ripercorrono con i ricordi l’inizio della loro “grande” avventura.

Il primo personaggio della mitologia che Piccolo Zeus e Titano incontrano è Atlante, che Ares ha scalciato facendolo cadere, impedendogli così di sostenere la volta celeste. Rimesso in piedi il gigante, nel terzo capitolo compare per la prima volta Zeus, in compagnia di Zeusina. La piccola, intelligente e sveglia, avvisa il padre che Piccolo Zeus sta raggiungendo l’Olimpo per chiedere spiegazioni sull’attacco alla Terra. Zeus non ha la minima voglia di incontrarlo e gli spedisce contro Notte, l’oscura figlia di Caos. Notte lancia Tenebra e Sonno contro i due eroi, ma alla fine, lavorando in team, Piccolo Zeus e Titano ne hanno ragione, facendosela pure amica.

Allora Zeus sguinzaglia Tifeo, re degli uragani, ma anche lui viene sconfitto a suon di cazzotti che gli chiudono gli occhi rendendolo cieco. Il demone mitologico sfoga la propria furia tornando sull’Olimpo e devastando tutto quello che incontra.

Tocca quindi a Cerbero, in questo caso non il cane mostruoso infernale a tre teste della mitologia, ma un gigante con quattro braccia. Cerbero scaglia lontano Titano, che viene salvato dalla rete da pesca di Oceano, suo fratello che, esiliato da Zeus, passa il tempo pescando comete nello spazio. I tre si alleano per intrappolare Cerbero nella rete. Piccolo Zeus promette di liberarlo al suo ritorno e Cerbero, per sdebitarsi, gli rivela che, prima di recarsi sull’Olimpo, farebbe meglio a tornare sulla Terra per fermare Ares, perché la sta mettendo a ferro e fuoco.

Tornati indietro, Piccolo Zeus e Titano scoprono che gli oceani della Terra sono in ebollizione. Il dio marino Poseidone dice loro che occorrono alcune comete ghiacciate per raffreddarli. Per questo motivo i due incontrano Zeusina, che se ne va a zonzo cavalcando cento comete. Lei si qualifica come Imperatrice delle Comete e subito mostra il proprio carattere da saputella antipatica. Soprattutto Titano ha con lei frequenti battibecchi, anche perché è la più intelligente dei tre e fa di tutto per sottolinearlo.

Salvati gli oceani, il pericolo successivo è rappresentato da Zefiro, pazzo vento di tempesta che spazza la superficie terrestre. Dopo alcuni goffi tentativi per fermarlo, Piccolo Zeus riesce a sconfiggerlo grazie ai suggerimenti di Zeusina. Ares non dà respiro e provoca una serie di terremoti. Sempre grazie alla supervisione della saggia ragazzina, Piccolo Zeus e Titano sventano anche questa minaccia. Allora Ares molla un paio di sberle a Efesto facendo esplodere il fuoco dai vulcani. Solo grazie all’enorme mantello di Notte gli incendi vengono domati.

A questo punto Ares va a lamentarsi dal padre per le continue interferenze della banda di Piccolo Zeus.
Arriva così il momento del fatidico incontro: Piccolo Zeus giunge sull’Olimpo e pretende spiegazioni sfidando l’autorità paterna. Ares, sempre più invidioso e geloso del ragazzo, lo sfida al Duello degli dei. Nonostante il parere contrario di Zeus, che sotto sotto teme per l’incolumità del figliolo più giovane, la sfida ha inizio.

E così torniamo al punto iniziale della saga. Piccolo Zeus e Ares, corazzati con armature, si affrontano a colpi di spada. Ares, non riuscendo ad avere la meglio si trasferisce in un gigantesco robot da combattimento: il fumetto rende così omaggio ai cartoni giapponesi dei robottoni (siamo nel 1979). Anche Piccolo Zeus, nel numero successivo, riceve in dono da Efesto un robot gigantesco e i due possono continuare il duello ad armi pari.

Il Duello degli dei termina con Ares, chiuso nel proprio robot, che trascina il robot vittorioso di Piccolo Zeus in una rovinosa caduta. Dai rottami il primo a uscire è Piccolo Zeus, che si dà subito da fare per salvare il fratellastro rimasto intrappolato.

Sull’Olimpo si prepara una grande festa, Zeus ha capito che l’umanità ha speranza finché Piccolo Zeus è pronto a difenderla. E tutti si uniscono al brindisi in onore della Terra.

Nella terza e ultima serie di Piccolo Zeus viene visitato il mondo delle fiabe abitato da personaggi come Robin Hood, il Lupo Cattivo, lo sceriffo di Nottingham eccetera. A voler distruggere il mondo, stavolta, è Mr. Caos, raffigurato come un grasso turista americano alla guida di una flotta di “bulloni” volanti. Ha imprigionato il Re delle Stelle in un libro di favole, dove Piccolo Zeus e Titano entrano per salvarlo.
Quest’ultima saga inizia sul Corriere dei Piccoli n. 20, del 18 Maggio 1980, e termina nel Corriere dei Piccoli n. 46, del 14 novembre 1980.

Sono le ultime avventure di Piccolo Zeus e Titano. I personaggi non verranno più riproposti e il Corriere dei Piccoli cambierà molto negli inizi degli anni ottanta, introducendo dosi massicce di fumetti ispirati ai cartoni giapponesi trasmessi dalla tv, a scapito dei tanti personaggi creati dagli autori italiani.

 

 

4 commenti

  1. Articolo molto interessante. Leggevo da bambino questo fumetto ma non ne avevo più memoria. Grazie.

  2. Grazie per questo articolo: mi hai riportato alla memoria uno dei fumetti che più amavo da bambino del Corriere dei Piccoli di fine anni ’70! Spero tanto che possa essere ripubblicato prima o poi.

  3. Avevo completamente rimosso questa serie (che in quanto a sganassoni ci va meno per il sottile rispetto alle serie coeve del CdP), solo il quadro con i due robottoni mi ha acceso qualcosa nella memoria. Certamente nel Corriere dei Piccoli dell’epoca c’erano parecchie belle cose (finché non cambiarono tutto, in peggio direi), ma c’erano delle belle cose anche in precedenza, tipo la serie “Alias” di Jambo, un viaggio spaziale senza le “nuvolette” ma con la descrizione in fondo al quadro.
    Grazie dell’articolo.

  4. Mai dimenticato Piccolo Zeus, il mio preferito tra i personaggi del C.d.P.! Mi piaceva moltissimo la commistione di vita moderna e mitologia, e soprattutto il grande uso di ironia, che mi ha insegnato a sorridere anche di argomenti “seri” (e da me amatissimi) come i miti greci. Spero anch’io che lo ripubblichino!

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