LA SENSUALE MONICA BELLUCCI IN 12 SEQUENZE

LA SENSUALE MONICA BELLUCCI IN 12 SEQUENZE

Monica Bellucci è nata il 30 settembre del 1964 a Città di Castello, in provincia di Perugia. Dopo aver lasciato la facoltà di giurisprudenza per dedicarsi a tempo pieno alla carriera di modella, entra a far parte della prestigiosa agenzia milanese Élite. Malgrado il successo alla Bellucci il ruolo va stretto, così nel 1990 decide di provare a entrare nel mondo del cinema. L’esordio sul set avviene con il film televisivo Vita coi figli, diretto da un maestro del cinema italiano come Dino Risi.

Nel 1991 Monica Bellucci viene scelta come protagonista assoluta del film La riffa, di Francesco Laudadio. Nel quale interpreta Francesca, giovane moglie di un imprenditore che, rimasta vedova e senza soldi, decide di organizzare una riffa, cioè una lotteria della quale lei è il premio.

Il film successivo è Ostinato destino (1992), per la regia di Gianfranco Albano. Progetto quantomeno azzardato, visto che alla giovane e inesperta attrice vengono affidati addirittura due ruoli. Quelli di due gemelle, Angela e Marina, una buona e l’altra cattiva. La Bellucci nonostante tutto se la cava piuttosto bene, soprattutto nel caratterizzare l’assassina Marina quasi fosse un personaggio da fumetto.

Nello stesso anno la Bellucci compare in due sole scene, come una delle tre mogli del conte Vlad, ma in un’opera di grande prestigio e di successo firmata Francis Ford Coppola. Dracula di Bram Stoker è la sua prima esperienza internazionale e la sua apparizione, a seno nudo, è di quelle che non si dimenticano facilmente.

Nel 1994 Carlo Vanzina gira la commedia I mitici – Colpo gobbo a Milano, che cita alcuni classici del nostro cinema, da I soliti ignoti a I sette uomini d’oro. Incentrato sulle peripezie di una banda di ladri improvvisati, ha nel personaggio di Deborah, un’affascinante ragazza di provincia dal forte accento umbro-marchigiano, il suo punto di forza. E l’attrice dimostra di avere imparato a strappare qualche sorriso.

Divenuta ormai una star internazionale, nel 1998 la Bellucci torna in Italia per prendere parte allo sfortunato L’ultimo capodanno, di Marco Risi. Tra le varie vicende che s’intrecciano in un comprensorio romano nell’ultimo giorno dell’anno, spicca quella di Giulia, una donna tradita dal marito che si vendica ferocemente durante il cenone. Da notare che l’attrice compare nuda per buona parte della prima sequenza.

Le scarse soddisfazioni che i film italiani regalano all’attrice la spingono a cercare nuove esperienze nel cinema francese. Nel 1996 si trasferisce oltralpe e gira L’appartamento, di Gilles Mimouni. Al suo fianco c’è Vincent Cassel. Nel 1999 i due si sposano e il loro sodalizio artistico produce una serie di pellicole, per la verità di mediocre valore. Alla fin fine, tra tutti i film francesi della Bellucci si salva il meno pretenzioso, vale a dire Asterix e Obelix: missione Cleopatra, di Alain Chabat, nel quale la nostra è ovviamente una seducente regina d’Egitto.

Prima di partecipare ad Asterix e Obelix: missione Cleopatra, Monica Bellucci è protagonista di due film che ne consacrano l’appeal. Il primo è una produzione americana, Under Suspicion (1999), un thriller diretto da Stephen Hopkins, che resta ancora oggi uno dei migliori titoli della filmografia bellucciana. Pur recitando accanto ai mostri sacri Gene Hackman e Morgan Freeman, non sfigura affatto.

Se Under Suspicion è uno dei migliori, Malèna è certamente uno dei film più conosciuti. Giuseppe Tornatore lo costruisce intorno alla Bellucci come si faceva negli anni cinquanta e sessanta con le grandi attrici del nostro cinema, da Sophia Loren a Claudia Cardinale. Il risultato artistico non è granché, ma il film risulta interessante proprio perché rappresenta uno degli ultimi tentativi nostrani di fare di una donna il fulcro narrativo, dinamico e (soprattutto) visivo. Malèna Scordia è l’oggetto del desiderio di tutti gli uomini del paesino siciliano dove si svolge la vicenda, compreso il ragazzino protagonista. Va però sottolineato che l’erotismo in Malèna è evocato con toni tutto sommato cupi e non è per nulla liberatorio. Come in altri film con la Bellucci: L’ultimo capodanno, per esempio, per non parlare del mediocre Irréversible.

Nel 2003 la Bellucci torna a Hollywood per recitare nel kolossal fantascientifico Matrix Reloaded, seguito del grande successo Matrix (1999). Diretta dai fratelli Wachowski, interpreta Persephone, una donna misteriosa e vendicativa. Anche se la sua è poco più di un’apparizione (sei, sette minuti in tutto), il personaggio resta impresso. Come d’altra parte nel terzo film della serie, Matrix Revolutions (sempre del 2003). In due minuti pronuncia una sola battuta, ma mette in mostra una generosa scollatura.

Nel 2006 esce nelle sale Per sesso o per amore?, accolto tiepidamente da pubblico e critica. Il regista Bertrand Blier sostenne di averlo pensato e scritto proprio intorno al personaggio della Bellucci. Fece infatti una battuta al riguardo: “Per sesso o per amore? L’ho costruito attorno a Monica Bellucci, standole vicino il più possibile, un po’ come il suo reggiseno”. La storia del film non è granché originale. Una donna, in questo caso una prostituta italiana, contesa da due uomini, un impiegato e un gangster. Il tono però, vagamente malinconico, è abbastanza azzeccato, e la centralità della Bellucci (con tutto quello che comporta), in questo caso, è fuori discussione.

Solo in pochi casi i film con la Bellucci hanno raggiunto un buon livello qualitativo. E, d’altra parte, altrettanto scarso è il numero di quelli che hanno sfondato al botteghino. Uno di questi è senza dubbio Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi, del 2007, diretto da Giovanni Veronesi. L’attrice è protagonista dell’episodio intitolato Eros, nel quale interpreta un’avvenente fisioterapista che scatena il desiderio di un ragazzo rimasto immobilizzato dopo un incidente. Nel successivo Manuale d’amore 3, del 2011, sempre di Veronesi, si trova ad affiancare addirittura Robert De Niro. Questa volta l’episodio ha come titolo Oltre la maturità, dove la Bellucci è una spogliarellista, Viola, di cui si innamora un anziano professore. Se la morale dell’episodio è paleolitica e il contesto non si discosta da quello di una qualsiasi fiction, alcuni momenti del duetto Bellucci-De Niro, pur non trasudando erotismo, riescono a coinvolgere.

In Spectre (2015, Sam Mendes), ennesima avventura dell’agente segreto più famoso al mondo, la Bellucci appare ancora una volta per pochi minuti. Interpreta Lucia Sciarra, moglie di un membro della Spectre ucciso da 007. Va detto che la sua partecipazione è abbastanza sfortunata, poiché purtroppo per lei le parti meno riuscite di un film tutto sommato discreto sono proprio quelle che la vedono protagonista, ambientate a Roma. Mendes non sa inventarsi niente di meglio che farla camminare, come al solito, e poi finire tra le braccia di Bond. Però non si è mai vista nei vari 007 una scena così priva di passione. La Bellucci ovviamente ci mette del suo, perdendo il confronto con l’altra protagonista femminile, Lea Seydoux, una Bond Girl degna di questo nome.

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