IN ATTESA DEL BUS PER IL SURREALE

IN ATTESA DEL BUS PER IL SURREALE

Nonostante sia pubblicato in Italia con il titolo “il bus” dalle Edizioni Barta, nella recensione mi riferisco al volume con il suo titolo originale, “the bus”, perché ho sempre visto e ammirato questa striscia con il titolo originale.

The bus, o meglio the bus (il titolo viene scritto sempre in minuscolo) di Paul Kirchner è una doppia striscia minimale che ha come protagonista un impiegato di mezz’età con i tipici problemi di calvizie e sovrappeso, il Commuter (pendolare), e i suoi viaggi in autobus. Partendo dal protagonista in attesa dell’autobus, in una manciata di vignette la “storia” evolve in modo surreale portandoci in un mondo dove la logica della prospettiva, le geometrie e tutto quello a cui siamo abituati perdono il contatto con la realtà. Una situazione “normale” viene così mutata da Kirchner in qualcosa di inaspettato.

Pubblicata per sei anni sulle pagine della rivista americana Heavy Metal (inizialmente ispirata alla francese Métal Hurlant) tra il 1979 ed il 1985, venne sospesa con il passaggio della periodicità da mensile a trimestrale. Nel 2013 l’autobus torna in servizio con una serie di nuove strisce, alcune delle quali in precedenza edite su riviste americane ed europee, raccolte nel volume the bus 2.

Queste strisce in bianco e nero sono un piacere da guardare. Le situazioni surreali sono rappresentate in maniera asettica e con una grande pulizia del tratto.
Alla surrealità delle situazioni si contrappone la struttura rigida delle strisce, sempre all’interno di una griglia ben delineata.

Le strisce, che nella quasi totalità sono prive testi, hanno sempre un presupposto che viene insidiato fino a essere stravolto in un paradosso visivo.
Insomma, the bus è un viaggio nel fantastico che ci fa accettare situazioni impossibili.

A volte lo sviluppo della striscia è semplice, altre più articolata. Altre ancora Kirchner usa i soli elementi ricorrenti nella striscia, il bus e l’uomo. Questa alternanza tra semplice e complesso riesce a generare sempre il giusto livello di “tensione” e stupore.

Imprevedibilmente, the bus è anche una striscia densa di umanità che in più di un’occasione riesce a far identificare il lettore con il Commuter. Vittime entrambi di un mondo al di là del nostro controllo, non resta che sognare, magari da svegli, mentre intraprendiamo il quotidiano viaggio verso il luogo di lavoro. Le nostre fantasie sono le uniche consolazioni in una vita di quotidianità che ci vede come passivi passeggeri.

Una lettura appassionante e spaziante da assaporare e gustare pagina dopo pagina, striscia dopo striscia, senza fretta e magari in più riprese. Anche se non sarà facile resistere alla voglia di vedere, subito, quello che Kirchner ha in serbo per la storia successiva.

Non si può quindi che essere felici per la decisione di Barta Edizioni di portare the bus/il bus nel nostro paese in una bella e curata edizione, tra l’altro dal costo contenuto (acquistabile qui, sul sito dell’editore).

Nella speranza di vedere in futuro anche altre produzioni di Paul Kirchner, autore dalle grandi capacità che nel nostro Paese non gode della notorietà che meriterebbe, non resta che attendere la pubblicazione di the bus 2/il bus 2, che l’editore ha confermato essere nei progetti futuri.

Giudizio: CULT


Paul Kirchner
è una figura particolarmente intrigante nel mondo dei fumetti americani, uno di quegli artisti che ha attraversato il settore lavorando per gli editori mainstream come nell’underground.
Nato nel 1958 a New Heaven, nello stato del Connecticut, frequenta la Cooper Union School of Art, abbandonandola al terzo anno, quando comincia a lavorare nello studio fondato da Dick Giordino e Neal Adams.
Dopo aver lavorato su alcune storie horror per la Dc Comics e avere collaborato con Tex Blaisdell nella striscia “Little Orphan Annie”, Kirchner ha fatto per diversi anni l’assistente di Wally Wood.

Dope Rider

 

Tra il 1975 e il 1986, per la rivista High Times realizza lo psichedelico “western” Dope Rider, contemporaneamente alle strisce di the bus pubblicate tra il 1979 e il 1985 per Heavy Metal.
Nella prima metà degli anni ottanta realizza le illustrazioni e i fumetti contenuti nelle confezioni della serie di giocattoli “Robot Force” e dalla metà degli anni ottanta, per una decina d’anni, i fumetti per la Telepictures con protagonisti He Man, G.I. Joe, Thundercats, Power Rangers e altri popolari personaggi di quegli anni, nonché altri fumetti per Sports Illustrated Kids e VQ Magazine.
Sono del 1986 i disegni della graphic novel poliziesca Murder by Remote Control, realizzata su testi dello scrittore Janwillem van de Wetering.
A metà degli anni novanta decide di abbandonare il mondo dei fumetti, al quale fa poi ritorno nel 2013, per disegnare nuove strisce di the bus e tornare su Dope Rider, sempre per la rivista High Times.
Attualmente pubblica la striscia Hieronymus & Bosch per Adult Swim.

Molto attivo come illustratore, Kirchner ha lavorato per il prestigioso quotidiano The New York Times e altre pubblicazioni. Negli anni settanta e i primi anni ottanta ha realizzato parecchie copertine per la rivista Screw, il settimanale pornografico creato nel 1968 da Al Goldstein.

Copertina di Screw n. 377

 

Ha pubblicato anche alcuni libri di “non fiction” su vari argomenti ed è attivo nel campo della pubblicità e come disegnatore di action figure.

Paul Kirchner vive nel natio Connecticut con la moglie Sandy Rabinowitz, illustratrice specializzata nell’arte equina, genitori di tre figli.

Il bus
di Paul Kirchner

Edizioni Barta
2017
96 pagine
bianco e nero

 

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