I FUMETTI COMUNISTI DEL PIONIERE

I FUMETTI COMUNISTI DEL PIONIERE

Il Pioniere” era un settimanale dell’Associazione Pionieri d’Italia diretto da Dina Rinaldi, giornalista e dirigente del Partito comunista italiano che in precedenza era stata direttrice di “Noi Donne”, rivista mensile della Unione donne italiane (l’associazione femminile comunista).

I pionieri erano una sorta di boy scout, figli degli iscritti al Partito comunista, una organizzazione giovanile in concorrenza con i più diffusi scout cattolici vicini alla Democrazia cristiana. L’associazione dei pionieri si prefiggeva di insegnare ai bambini a sfruttare la loro fantasia e spontaneità, oltre a rispettare la natura.


Il settimanale dell’associazione, che ne riprendeva il nome, era in realtà rivolto a tutti i bambini, e in questo caso la concorrenza era con il “Il Vittorioso”, prestigioso settimanale a fumetti cattolico molto venduto e di alta qualità.

Dina Rinaldi ha diretto il “Pioniere” dal settembre 1950 al maggio 1962. Tranne nella parentesi che va dal 1950 al 1953, quando alla direzione è stata sostituita da Gianni Rodari, celebre scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in testi per bambini e ragazzi.

L’energia nucleare ha ispirato Atomino, il personaggio di Marcello Argilli e Vinicio Berti

 

Sempre guardando con un occhio positivo al futuro, come all’epoca era tipico dei comunisti, Argilli e Berti hanno creato anche il robot Chiodino

 

Molti furono i personaggi creati da autori italiani, come Atomino e Chiodino, entrambi di Marcello Argilli e Vinicio Berti, Cipollino di Gianni Rodari e Raoul Verdini, Sand e Zeos di Bracaglia e Carlo Cedroni, Buffalo Bill, Capitan Blood e Aquila Bianca di Paolo Bracaglia e Carlo Onesti, Fabbiano Rosso di Bracaglia e Carlo Cedroni e con i disegni di Clario Onesti, Gorin e Obi di Carlo Peroni, Animali Parlanti di Flora Capponi.

Venivano pubblicati anche i fumetti di “Pif”, il settimanale per ragazzini del Partito comunista francese. I personaggi erano Pif, Placido e Muso (Pif e Placid et Muzo) di Claude Arnal, Arturino (Arthur le fantôme justicier) di Jean Cézard, I Pionieri dello spazio (Les pionniers de l’Espérance) di Lécureux e Poïvet, I gufi grigi di C. Pascal, Il Cormorano di Nortier, Gillon e Ollivierm Bob Mallard di Bourlés e Bourdens.

Ma anche fumetti spagnoli come Placido e Musone di José Cabrero Arnal, David Crockett di Ollivier e Coelho. E infine personaggi delle strisce giornaliere americane, come Red Ryder di F. Harman, Mark Trail di E. Dodd, Uncle Wiggily di Howard Garis.

Diverse storie sono ambientate nei giorni della Resistenza con dei partigiani nella parte degli eroi, per ricordare il contributo comunista nella lotta al nazifascismo

 

I generi spaziavano dalla fantascienza al western, con diversi fumetti sulla resistenza italiana al nazifascismo disegnati da Giovanni Sforza Boselli, Veniero Canevari e Carlo Peroni.

Oltre ai fumetti, c’erano diverse rubriche di intrattenimento e spazi dedicati a riflessioni di carattere civile e politico.

Il Moschettiere è il giornalino dal quale, dopo vari cambiamenti di testata, nascerà Il Pioniere

La prima versione de Il Pioniere nella seconda metà degli anni quaranta

 

La versione definitiva de “Il Pioniere” nacque da una serie di testate comuniste per ragazzini che l’avevano preceduto, a partire da “Il Moschettiere”, uscita dal 1946 al 1947. L’ultimo numero, il 24, portava accanto il titolo la dicitura “Il Pioniere”, che fece tramite per il n. 25, quando la testata prese il nome di “Pioniere dei Ragazzi”. Quest’ultima testata durò solo 6 mesi, finendo nell’agosto del 1947. Si passò a “Noi Ragazzi”, in edicola a partire dal 1948 al 1950, e fu infine sostituita da “Il Pioniere”.

L’esperienza de “Il Pioniere” si conclude nel 1962 per motivi economici: il Partito comunista non aveva forse investito abbastanza per fare diventare il settimanale un vero concorrente del cattolico “Il Vittorioso” (peraltro ormai in crisi anche lui) e il liberale “Corriere dei Piccoli”. Inoltre, probabilmente, la maggioranza dei genitori comunisti lasciava che i figli leggessero quello che preferivano.

Carlo Peroni, meglio conosciuto come disegnatore comico (Gianconiglio per il Corriere dei Piccoli), dimostra in queste vignette una buona conoscenza del dinamismo dei fumetti realistici americani

 

Dal 1963 ripresero le pubblicazioni de Il Pioniere, non come testata autonoma ma come supplemento del quotidiano “L’Unità”, organo ufficiale del Partito comunista, uno stato di cose che dura fino al 1966.
In questo secondo periodo, oltre ai consueti personaggi, ci sono più storie di fantascienza (di moda in quel momento le missioni spaziali sovietiche e americane) e una serie didattica in cui si narra la “Storia dell’Uomo”. Oltre a nuovi fumetti sulla Resistenza. Non mancavano notizie sugli avvenimenti del mondo e giochi.

Il “Pioniere” prosegue anche dopo il 1966, sempre come supplemento, ma non più dell’Unità, bensì (un po’ incongruamente) del giornale femminile “Noi donne” ora diventato settimanale: dal 1967 al 1968, per un totale di 42 numeri.
Infine sarà tristemente inserito come pagina unica all’interno del settimanale, fino alla chiusura definitiva nel 1970.

Nel frattempo “Il Vittorioso” aveva già chiuso, sostituito in qualche modo dal settimanale cattolico “Il Giornalino”, mentre il “Corriere dei Piccoli”, trasformandosi ne il “Corriere dei Ragazzi”, nel corso del nuovo decennio inizierà un lungo declino. Ad affermarsi sempre di più, invece, è il settimanale di “Topolino”, tutto puntato sul divertimento puro e fumetti italiani in stile americano.

Di seguito vediamo alcune pagine di un numero de “Il Pioniere” del 1960. Secondo il costume europeo, le rubriche, soprattutto di genere didattico, sono preponderanti rispetto ai fumetti.

 

3 commenti

  1. Da qualche parte ho una specie di clone del Manuale delle Giovani marmotte che contiene la storia di Atomino qui riprodotta.

  2. CLARIO ONESTI e’ stato certamente una punta di diamante nel panorama italiano dell’illustrazione e del fumetto. E la sua grandezza l’ha riaffermata nell’ambito della pittura e dell’Arte grafica diventando uno dei migliori incisori del 900 italiano, sviluppando peraltro una tecnica incredibile con la quale incideva lastre d’acciaio . Solo un grande Maestro come lui, con la trasparenza del suo segno e la sua eleganza, poteva misurarsi a certi elevatissimi livelli. Onore al grande CLARIO ONESTI.

  3. Condivido…..Clario Onesti è stato un grandissimo Maestro del 900 italiano!!!!

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