GLI EDONISTICI ANNI OTTANTA DEGLI EROI DEI FUMETTI
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Negli anni ottanta, quando i dischi di Neil Young fanno polvere sul piatto, scalzati da minestrine sinto-pop a basso contenuto calorico, molti comics si adeguano al clima cercando di sfangarsela come possono. Fritz il Gatto lascia il tascapane hippy per la Borsa (ma quella Valori), facendo soldi yuppizzato peggio di American Psyco. La scream-queen Olivia sbarca nel cinema fantahorror, mentre Braccio di Ferro si atteggia a ragazzo copertina insieme a un emaciato coatto robot. Avendo messo su pancia, Corto Maltese tira i remi in barca e apre un ristorante alla moda: solo specialità di mare, ovviamente. Tintin, Little Orphan Annie e Dennis the Menace (Totò per il Corriere dei Piccoli) suonano Goth-punk, mentre la Puffetta fa il doposcuola ai Gremlins e Dick Tracy pubblicizza una linea di abbigliamento per sbirri. Infine, Li’l Abner (che con il fisico che si ritrova non ha bisogno di spalline) è diventato il cocco degli stilisti hillybillies.
Oggi nessuno di loro ci tiene a far ricordare queste scivolate edonistiche, per cui nascondono le foto degli anni ottanta, divagano e messi alle strette negano tutto. Solo Dylan Dog di quel decennio imbarazzante non rinnega nulla. I frequentatori di cimiteri come lui, gli scheletri non li nascondono mica negli armadi, anzi. Sarà una questione di look.
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Simpatici sia il racconto che l’ autobiografia
Grazie Nadia, entrambi i pezzi sono spietatamente sinceri 😉